“Ma… tu che sei psicologa…”, oppure, “Tu che sei sessuologa…”
Queste sono le frasi più ricorrenti che mi sento rivolgere durante cene, conversazioni fra conoscenti o fra amici, nei negozi… Ed io, dentro di me, un po’ sorrido ed un po’ mi metto le mani fra i capelli. Perché? Perché non c’è nulla di più sbagliato di pensare che ci sia una soluzione uguale per tutti a parità di problema. La bellezza e la complessità del mio lavoro risiedono proprio in questo: l’unicità dell’individuo.
Proprio tale aspetto mi ha portata, anni fa, ad intraprendere, alla fine degli studi scientifici, uno dei viaggi più lunghi ed avventurosi che un percorso formativo possa offrire. Per anni, per amici e parenti sono stata “La Ragazza con la Valigia Rossa”, sempre pronta a salire su un treno ed a cambiare città pur di seguire i corsi che riteneva importanti. Così, la mia prima tappa è stata Parma, dove ho conseguito la Laurea Triennale; la seconda Pisa, per la Laurea Magistrale. Dopo l’iscrizione all’Albo A degli Psicologi della Regione Toscana, è arrivato il momento di Genova, dove mi sono specializzata in Sessuologia Clinica. Infine, Torino, dove ho frequentato per quattro anni la Scuola di Formazione in Psicoterapia Cognitiva e dove ho conseguito il titolo di Psicoterapeuta con votazione di 70/70 e Lode.
Probabilmente, di tutti questi anni di studi e di cambi vita, vi avrà incuriosito la specializzazione in Sessuologia Clinica, che evidenzia un focus specifico e vi sarete domandati, forse, il perché. Il motivo di questa scelta lo posso ricondurre alla quantità di persone che si rivolgevano a me con problematiche specifiche nell’ambito della sessualità. Approfondendo tali tematiche, sono entrata a far parte dell’Albo della F.I.S.S. (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), svolgendo attività di Ricerca.
Chi viene da me, solitamente, è talmente preoccupato per ciò che lo affligge da vedere solo quello. Ma non ho mai incontrato una persona che non avesse un tesoro sepolto dalle macerie, fra luci ed ombre. Ecco, io aiuto, fra le altre cose, a ri-trovare quel tesoro: parte del mio lavoro è rendere visibile l’invisibile. Non c’è una promessa magica dietro a tutto questo. C’è ricerca, fatica, attenzione, cura. Come? Consentendo il dialogo fra corpo – pensieri – emozioni.
La Valigia Rossa esiste ancora: un po’ sbucciata e scolorita, ma pronta ad affrontare, insieme alla sua Ragazza, i prossimi viaggi.
Cosa dicono i miei pazienti
Mai avrei immaginato di tornare a vivere… Oggi spesso il mio pensiero va alle nostre sedute… e a lei, con infinita gratitudine.
Sara A.
Oggi, finalmente… una parte di me è riuscita ad emergere. Grazie.
Veronica E.
È importante avere fiducia nello psicoterapeuta, io ho trovato in lei la persona giusta. Grazie Francesca.